Nell´ultimo giorno di permanenza a La Serena siamo andati in escursione alla Isla Damas, dove abbiamo potuto ammirare i pinguini di Hunbolt, i pellicani ed altre specie di uccelli marini. Le colonie di leoni marini e foche mi hanno colpito per l´odore pungente della loro cacca che non si sente quando si vedono i documentari.
I pinguini se ne stavano fermi immobili a godersi il sole, alcuni stavano cambiando il pelo e la guida ci ha spiegato che la loro principale causa di morte sono gli attacchi cardiaci. A quanto pare hanno un cuore molto delicato, cosi siamo stati in silenzio e abbiamo fatto meno rumore possibile per non spaventarli.
Al ritorno in barca abbiamo avuto la fortuna di essere accostati da un gruppo di delfini che si sono esibiti in tuffi e salti e spruzzi.
Meravigliosi, sembravano davvero salutarci e voler attirare la nostra attenzione.
Ora siamo in Valparaiso, la cittá di Pablo Neruda. La citta si sviluppa in colline, chiamate Cerros, che danno su quello che una volta era il principale porto dell´America del Sud. Nel centro storico si possono ancora vedere i pomposi edifici del primo centro bancario del Sudamerica.
Con la costruzione dello stretto di Panama e di altri importanti porti Valparaiso ha perduto la sua preminenza economica. E sono rimasti i palazzi abbandonati e gli stucchi dell´inizio del Novecento si vedono appena sotto la ruggine e la sporcizia degli anni del declino.
Ciononostante la citta vibra di colori e di vita, infatti é la capitale culturale del Cile. C´é un museo a cielo aperto, dove insieme ai murales di importanti artisti si possono odorare le cacche dei molti cani randagi, anche loro abitanti della cittá. Ci sono molti studenti universitari e soprattutto si sente la presenza di artisti che hanno dato colore alle loro case povere ma belle.
Oggi sono stata a visitare La Sebastiana, la casa dove abitó Pablo Neruda. Da lassu si vede il panorama sbilenco della cittá ed il porto.
Nella casa del poeta c´erano foto della cittá prima e dopo il terremoto del 1906. Questa cittá é stata saccheggiata dai pirati e distrutta dai terremoti ma prosegue la sua vita con i suoi tram ed i suoi cani randagi.
Domani lasciamo il Cile e prendiamo un pullman per Mendoza, entrando cosi in Argentina.
Il ricordo che conserveró del Cile é quello della gentilezza della gente, sempre ospitale e sempre amichevole. Cosi come le storie tremende dei tempi della dittatura che ho ascoltato da Pancho, in uno degli ostelli dove siamo stati. Mi ha raccontato di dovere la sua vita ad un barista italo-argentino, che al tempo in cui lui era esule a Buenos Aires gli ha mandato a dire di non andare al suo bar abituale, dove lo aspettavano agenti segreti incaricati di ammazzarlo. Storie ordinarie durante la epoca di Pinochet. Cosi come ordinaria fu la storia di sua cugina, incinta di un marito dissidente e per questo fuggiasco. Fu violentata e torturata a tal punto da partorire le sue figlie gemelle prima del tempo. Figlie della tortura che nonostante tutto hanno sopravvissuto. E forse questo racconta un poco della gente del Cile.Della sua ostinata voglia di vivere e di guardare avanti e di dimenticare un passato che non ci si puo certo buttare alle spalle. Un murales in La Serena diceva: Nessun perdono, nessuna dimenticanza.
I pinguini se ne stavano fermi immobili a godersi il sole, alcuni stavano cambiando il pelo e la guida ci ha spiegato che la loro principale causa di morte sono gli attacchi cardiaci. A quanto pare hanno un cuore molto delicato, cosi siamo stati in silenzio e abbiamo fatto meno rumore possibile per non spaventarli.
Al ritorno in barca abbiamo avuto la fortuna di essere accostati da un gruppo di delfini che si sono esibiti in tuffi e salti e spruzzi.
Meravigliosi, sembravano davvero salutarci e voler attirare la nostra attenzione.
Ora siamo in Valparaiso, la cittá di Pablo Neruda. La citta si sviluppa in colline, chiamate Cerros, che danno su quello che una volta era il principale porto dell´America del Sud. Nel centro storico si possono ancora vedere i pomposi edifici del primo centro bancario del Sudamerica.
Con la costruzione dello stretto di Panama e di altri importanti porti Valparaiso ha perduto la sua preminenza economica. E sono rimasti i palazzi abbandonati e gli stucchi dell´inizio del Novecento si vedono appena sotto la ruggine e la sporcizia degli anni del declino.
Ciononostante la citta vibra di colori e di vita, infatti é la capitale culturale del Cile. C´é un museo a cielo aperto, dove insieme ai murales di importanti artisti si possono odorare le cacche dei molti cani randagi, anche loro abitanti della cittá. Ci sono molti studenti universitari e soprattutto si sente la presenza di artisti che hanno dato colore alle loro case povere ma belle.
Oggi sono stata a visitare La Sebastiana, la casa dove abitó Pablo Neruda. Da lassu si vede il panorama sbilenco della cittá ed il porto.
Nella casa del poeta c´erano foto della cittá prima e dopo il terremoto del 1906. Questa cittá é stata saccheggiata dai pirati e distrutta dai terremoti ma prosegue la sua vita con i suoi tram ed i suoi cani randagi.
Domani lasciamo il Cile e prendiamo un pullman per Mendoza, entrando cosi in Argentina.
Il ricordo che conserveró del Cile é quello della gentilezza della gente, sempre ospitale e sempre amichevole. Cosi come le storie tremende dei tempi della dittatura che ho ascoltato da Pancho, in uno degli ostelli dove siamo stati. Mi ha raccontato di dovere la sua vita ad un barista italo-argentino, che al tempo in cui lui era esule a Buenos Aires gli ha mandato a dire di non andare al suo bar abituale, dove lo aspettavano agenti segreti incaricati di ammazzarlo. Storie ordinarie durante la epoca di Pinochet. Cosi come ordinaria fu la storia di sua cugina, incinta di un marito dissidente e per questo fuggiasco. Fu violentata e torturata a tal punto da partorire le sue figlie gemelle prima del tempo. Figlie della tortura che nonostante tutto hanno sopravvissuto. E forse questo racconta un poco della gente del Cile.Della sua ostinata voglia di vivere e di guardare avanti e di dimenticare un passato che non ci si puo certo buttare alle spalle. Un murales in La Serena diceva: Nessun perdono, nessuna dimenticanza.
2 comments:
Hola!
I am still following your trip- that natural park looks amazing! You are both looking incredibly healthy! We are finally coming into spring now and the weather is picking up over the med... how long have you got left to go and when do you come back?
Love to Michiel,
Stephen & Eoin
Sounds truely amazing - Im not envious ... ;-)- have fun and take care !!!
Saludos u besos,
Stef
(who's doing exciting things like updating Onyx with CF information...)
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