Tuesday 28 October 2008

Mirar, Recordar, Imaginar


Sull’asfalto qualcuno ha scritto
“Mirar,
Recordar,
Imaginar”
E mi sono chiesta cos’è delle tre che ho dimenticato ultimamente. Mi guardo intorno qui a Madrid, ma già la città non è nuova come lo era un anno fa. Penso che anche i ricordi più cari stanno sfumando, e mi si perdono i dettagli. Le conversazioni che pensavo sarebbero rimaste con me per sempre. Quelle che mi hanno cambiata, che hanno messo in moto una serie di scelte, centinaia di concatenazioni di causa ed effetto che mi hanno portata ad essere seduta qui su un treno della linea 1 della metro.
Anche quelle sono sbiadite. E vorrei parlare con quell’amico. E dire ti ricordi? E litigare sui dettagli. Eravamo nella mia macchina? Eravamo seduti sulla panchina del parco? Di quelle dove andavamo delle sere, a luci spente. A giocare con le giostre dei bambini. A spingerci forte sull’altalena.
Come me lo immaginavo il futuro 15, anche 10 anni fa? Mi immaginavo nei trent’anni, forse con un figlio, una figlia. Ho sempre voluto una bambina. E immaginavo avrei avuto un lavoro che mi piaceva. Che sarebbe stata la ricompensa per il sacrificio delle migliori ore della mia gioventù, passate sui libri. Beh questo poi non so se fosse un sacrificio. Come avrei passato altimenti le ore? Immaginavo una casa, una famiglia. E invece nessuna di queste è venuta. E non rimpiango nulla.

Monday 20 October 2008

Liberiamoci dal nuovo schiavismo


Dobbiamo fondare una nuova ecologia della mente. Cancellare tutto quello che sappiamo. Tutto quello che sappiamo è falso. Siamo stati condannati a vedere il mondo come ce lo raccontano gli altri. Hanno dato un prezzo a tutto. All’acqua ed ai pensieri.
Siamo persi nell’individualismo della rete. Siamo troppo presi dalle minchiate dei facebook di turno.
Dobbiamo fare una differenza. Vorrebbero vederci così come ci hanno ridotto.
Ci hanno tolto il futuro, hanno svenduto le nostre conquiste.

Con i tagli alla nostra assistenza sanitaria, alle nostre scuole, alle pensioni pagheranno le liquidazioni a 9 zeri dei manager della finanza creativa, che ci hanno ridotto sull’orlo del baratro.

Mama Pacha ci chiede di cambiare direzione. Siamo fortunati a vivere questo momento epocale. Possiamo appropriarci di quello che ci appartiene: un futuro migliore.

Il crollo delle ideologie deve essere seguito dal crollo delle religioni. Dio è il motivo per cui si soffre ancora troppo sul pianeta. Lo scontro tra il dio cristiano e quello dell’islam è stato studiato a tavolino. Il CAOS totale è quello che vogliono.
Dobbiamo smetterla di chiuderci in noi stessi. Dobbiamo cominciare ad agire qui e adesso.

Dobbiamo esigere che le ricerche sulle energie alternative al petrolio vengano poste al centro delle nuove politiche economiche.
Le nostre abitudini di consumo devono cambiare.
Dobbiamo riciclare, comprare prodotti locali, nella distribuzione indipendente dei mercati di quartiere, dove ancora esistono.

Con i finanziamenti allo scudo spaziale si potrebbe risolvere la fame su gran parte del pianeta. Si potrebbe fermare la grande migrazione dei nuovi schiavi del New Order.
Il nostro voto non serve più a nulla. Destra, sinistra sono la stessa menzogna. Le corporazioni e le lobby detengono il vero potere.
I migranti del pianeta sono deprivati delle terre che gli appartengono dalle esigenze del nuovo capitale. Sputati sul mercato dei paesi cosidetti "civilizzati" come nuovi servi a costo zero. La tratta degli uomini deve finire. Crea razzismo nelle metropoli. La troppa immigrazione è insostenibile per il nostro sistema sanitario. Queste persone per sopravvivere si riducono alla prostituzione, alla disintegrazione totale della propria dignità. Fanno di tutto per comprarsi la libertà che hanno perduto. Dobbiamo liberarci. Dobbiamo ribellarci.