Sunday 8 June 2008

Ricordi di Cabo de Gata






Che se a caso non si fosse capito che mi piace molto, aggiungo altre foto dell'Andalusia. Questa volta sono stata due giorni a Granada, a rivedere l'Alhambra, a mangiare tapas nei bar del centro. Poi sono andata a San Jose, un paesino sulla costa di Almeria, in una riserva naturale che si chiama Cabo de Gatas. Dove il deserto si incontra con il mare. Almeria è tutta desertica. Dove finiscono gli oliveti si cammina per chilometri senza vedere altro che montagne aspre e terreni brulli dove pascolano le capre. L'unica intromissione al deserto sono le serre, dove attraverso i teli di plastica si intravedevano le file di pomodori. Ma non si capiva chi coltivasse tutti quei pomodori, visto che non c'era nessuno per strada. Distese di serre, ma nessuna casa, nessun paese nei paraggi, e le strade sterrate che portavano verso il nulla.


Ad uno spagnolo questa cosa non chiama molto l'attenzione, loro ci sono abitutati ad avere questi spazi enormi, questi paesaggi che ti aspetteresti di vedere in America. Ma per me che vengo da una regione in cui per anni e anni si sono costruite case su case. Palazzi, paesi, conglomerati urbani che seguono in successione, a guardarli dall'autostrada. Colate di cemento, che poco a poco si sono mangiate un paesaggio che un tempo sarà stato bellissimo, verde, pittoresco, incontaminato, anche lì una costa scoscesa, dove la montagna si incontra col mare.


San Jose è un paesino, dove si sente solo il vento che soffia, i gatti che si azzuffano per il cibo, il territorio e le donne, e da un momento all'altro ti aspetteresti di vedere passare una balla di fieno, rotolata dal vento. Camminando per il deserto, tra i cactus e gli agave abbattuti dal vento, arrivi alla Playa de los Genoveses. Grande, silenziosa, solo poche altre persone, puntini che si vedevano nella distanza...